Premio di giornalismo “Carmine Alboretti”, riconoscimento alla giornalista Rai Anna Scafuri

Un premio giornalistico dedicato a un vero figlio del Vesuvio, professionista esemplare scomparso troppo giovane il 22 maggio 2020. Il prossimo sabato 28 ottobre si terrà la prima edizione del premio giornalistico nazionale dedicato a Carmine Alboretti, che al lavoro sul campo di cronista e di giornalista vaticanista ha affiancato quello di scrittore. L’evento si terrà presso l’auditorium del museo del parco nazionale del Vesuvio. A istituire il premio, che ha il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti della Campania (registrandosi gli iscritti potranno ricevere anche i crediti per la formazione continuativa), l’associazione Giornalisti Vesuviani Carmine Alboretti. A dare il proprio supporto anche diversi enti comunali della zona. Per questa prima edizione il premio andrà ad Anna Scafuri, giornalista Rai, caposervizio e inviata del Tg1 Economia, originaria di Boscoreale. Il pittore Nello Collaro e l’artigiano della pietra lavica Luigi Di Martino, per sottolineare la vicinanza con il territorio vesuviano, hanno realizzato un’opera ispirata proprio al Vesuvio consegnata alla vincitrice. La presentazione della giornata dell’evento, che comincerà alle 10, questa mattina presso la sede dell’Ordine dei giornalisti della Campania di via Cappella Vecchia. Antonio d’Errico, presidente dell’associazione Carmine Alboretti, ricorda:”Carmine è venuto a mancare il 22 maggio 2020, in piena pandemia, dopo un improvviso malore. I giornalisti, in particolare del vesuviano, hanno voluto subito dare seguito a quello che era un suo obiettivo costituendo un’associazione di giornalisti dei 18 comuni del vesuviano in cui ci sono centinaia di colleghi. Il pallino di Carmine era mettere in rete queste risorse”. Il presidente dell’associazione aggiunge: “Raccogliamo il testimone di Carmine come giornalista del territorio vesuviano-ha cominciato a scrivere a 14 anni- ed era fiero di essere di Boscotrecase. Facciamo tesoro anche della sua cultura della sua gentilezza”. Francesco Gravetti, che dell’associazione dedicata alla memoria di Carmine Alboretti è vicepresidente sottolinea come sia “bellissimo sentirsi amici di Carmine in questo momento, a partire dall’associazione che non vuole mai dimenticarlo e che vuole fare in modo che le nuove generazioni continuino a ricordare la sua figura e la sua moralità. È un abbraccio filiale”. A ricordare Alboretti anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli e il vicepresidente Mimmo Falco. “Carmine Alboretti ci manca- afferma Lucarelli -Quando c’era la necessità di confrontarsi e di avere dei suggerimenti era sempre disponibile con la sua grande competenza di giurista, di avvocato senza dimenticare il suo impegno sul territorio. Il dialogo con lui era sempre un arricchimento. La sua è una mancanza enorme”. Il presidente dell’Ordine campano dei giornalisti dice anche: “Intitolare il premio giornalistico a Carmine Alboretti significa ricordare il suo impegno e i suoi valori. Siamo contenti di accompagnare quest’avventura, per la memoria. Ricordo come se fosse adesso l’ultima telefonata lavorativa, in cui si dimostrava come al solito così umile. L’umiltà è un aspetto fondamentale della nostra professione. Carmine è ancora qui con noi ” “Stamattina pensavo agli incontri avuti con Carmine Alboretti. Sempre disponibile, e che ha onorato la professione. Resta nei nostri cuori un giornalista andato via troppo presto ma che ha lasciato una traccia”. Così il vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Mimmo Falco.

di Antonio Sabbatino

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DISABILITÀ, NETTO NO DELLA FISH ALLE NUOVE MISURE PENSIONISTICHE

La FISH esprime una forte preoccupazione per le migliaia di famiglie coinvolte nella cura di persone con disabilità in merito alle recenti decisioni sul nuovo fondo unico individuato in legge di Bilancio, più nello specifico l’intervento su Ape sociale e Opzione donna. Tale intervento andrà ad impattare sulle lavoratrici caregiver che potranno andare in pensione con 36 anni di contributi e 63 anni di età. Ad oggi invece potevano andare in pensione con 30 anni di contributi.
Le donne caregiver svolgono un ruolo fondamentale nell’assistenza e nell’inclusione delle persone con disabilità all’interno della comunità. Spesso dedicano anni alla cura dei propri cari, rinunciando a opportunità lavorative e sacrificando le proprie carriere. La misura fa riferimento anche alle donne con invalidità almeno al 74%, che sarebbero penalizzate al pari delle caregiver.
“Tale decisione rischia di avere un impatto significativo non solo sulla vita delle donne ma anche sul benessere delle persone con disabilità stesse. Tale provvedimento potrebbe essere da volano per una forzata istituzionalizzazione per le persone con disabilità con un aumento spropositato della spesa sanitaria. Per questo chiediamo al governo di riconsiderare queste misure e di adottare politiche che valorizzino il contributo straordinario delle donne lavoratrici e caregiver. In un momento in cui la società italiana si trova di fronte alle sfide dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle persone con disabilità, è fondamentale che il governo riconosca l’importanza di garantire diritti e supporto adeguati alle donne che dedicano la propria vita all’assistenza dei loro familiari con disabilità”. A dirlo il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.

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Bandiera Palestinese sventola sulle vele di Scampia

Una bandiera della Palestina è stata srotolata in mattinata sulla facciata di una delle vele di Scampia, per ricordare le vittime dell’ospedale bombardato nella striscia di Gaza. “Il nostro – spiegano in una nota gli autori dell’iniziativa, attivisti del ‘Comitato vele’ – vuole essere un segnale inequivocabile da parte del popolo delle Vele di solidarietà e vicinanza alla popolazione di Gaza massacrata in queste ore dalla inaudita furia omicida del governo israeliano nel silenzio colpevole del mondo occidentale. Il bombardamento di ieri su uno degli ospedali più grandi della Striscia – si legge ancora nel comunicato – in cui erano presenti feriti, medici e persone in cerca di un riparo più sicuro delle proprie case, e che ha ucciso più di 800 persone (soprattutto donne e bambini) non può lasciare più nessuna coscienza indifferente. Gaza non è sola”.









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A Napoli il primo workshop su José Antonio Abreu e l’esperienza de “El Sistema”

Per la prima volta la città di Napoli ospita uno spazio di confronto e approfondimento sulla figura di José Antonio Abreu, musicista ed ex ministro della cultura del Venezuela creatore del sistema pedagogico-musicale noto come “El Sistema”. El Sistema, nelle parole del suo fondatore, «mira ad organizzare sistematicamente l’educazione musicale e a promuovere la pratica collettiva della musica attraverso orchestre sinfoniche e cori come mezzo di organizzazione e sviluppo della comunità

Il Sistema Nazionale delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili del Venezuela costituisce un’opera sociale dello Stato venezuelano dedicata al salvataggio pedagogico, professionale ed etico dell’infanzia e della gioventù, attraverso l’insegnamento e la pratica collettiva della musica, dedicata alla formazione, alla prevenzione e al recupero dei gruppi più vulnerabili del paese, sia per le loro caratteristiche di età che per la loro situazione socioeconomica.

Attualmente El Sistema conta 443 nuclei e 1.704 moduli che ricevono più di 1.012.077 bambine, bambini, adolescenti e giovani. Il personale accademico è composto da 5.021 insegnanti, distribuiti nei 24 stati del Venezuela, formando una complessa e sistematica rete nazionale di orchestre e cori giovanili e infantili.

L’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli da circa 10 anni adotta la pedagogia-musicale di Abreu e gestisce un’Accademia Polifunzionale dove oltre 50 giovani under 25 si formano gratuitamente in campo musicale e imparano a diventare cittadini attivi spiega il Direttore artistico dell’Orchestra il Maestro Giuseppe Mallozzi.

Il workshop vuole contribuire ad approfondire la conoscenza di Abreu e l’esperienza de “El Sistema” da una prospettiva storico-sociale, culturale e pedagogica ma anche aprire una riflessione sul contributo che le Orchestre sociali possono apportare in termini di empowement giovanile e di auto-sviluppo delle comunità.

Il programma dei lavori si articolerà su due giornate e 4 sessioni:

VENERDI’ 20 OTTOBRE h. 9.30

Convegno “L’eredità di Abreu tra passato, presente e futuro”

VENERDI’ 20 OTTOBRE h. 15.30

Tavola rotonda “Le Orchestre Sociali: la Musica del cambiamento”

SABATO 21 OTTOBRE h. 10.00

Workshop di formazione per docenti, studenti e operatori musicali: “Pillole de El Sistema“

SABATO 21 OTTOBRE h. 16.30

Concerto conclusivo dell’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli

Il workshop è realizzato grazie al contributo stanziato dalla Fondazione Alta Mane Italia ed è patrocinato dal Comune di Napoli e dal Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli. È realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito – Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti.  Ad ospitare la due giorni, grazie alla disponibilità della Arciconfraternita e Monte del SS. Sacramento dei Nobili Spagnoli e del Comitato Partidarios De Santiago, sarà la prestigiosa Basilica di San Giacomo degli Spagnoli in Piazza Municipio.

Saranno presenti: il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, la Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli Esquía Rubín De Celis Núñez e l’Incaricata d’Affari dell’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela Maria Elena Uzzo. Ci sarà inoltre un video messaggio dai referenti de “El Sistema” in Venezuela Ana Cecilia Abreu e Andrés David Ascanio

 

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Oliver e Artemisia, il gheppio e il giovane falco saranno rilasciati nel Real Bosco di Capodimonte

Un gheppio e un falco pellegrino, entrambi salvati da morte certa e ora pronti ad essere rimessi in libertà nel Real Bosco di Capodimonte. Oliver e Artemisia, questi i nomi con i quali sono stati ribattezzati, sono stati curati dal personale del Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) che ha la sua sede operativa presso l’ASL Napoli 1 Centro. Due storie diverse, ma entrambe destinate ad un lieto fine. Il giovane Oliver era stato trovato
ferito nel mese di agosto, l’ala sinistra fratturata e una profonda ferita, probabilmente a causa di un impatto con un veicolo. Necessario per Oliver un delicato intervento chirurgico. Solo due mesi prima, in pieno giugno, alcuni cittadini avevano invece trovato la piccola Artemisia. Il falco era poi stata affidata alle cure del Servizio Veterinario ASL Napoli 1 Centro. I medici veterinari le avevano riscontrato un grave trauma cranico e una
contusione alla spalla destra. Anche nel suo caso molto probabilmente la conseguenza dell’impatto con un veicolo. Per lei sono state impostate subito le terapie necessarie a stabilizzarne le condizioni. Per entrambi gli esemplari sono stati necessari un lungo e impegnativo iter riabilitativo presso il Centro Veterinario del Frullone. Ora, a distanza di mesi, sono finalmente pronti a riprendere il loro percorso in natura.
«La storia di questi due splendidi esemplari – dice il direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva – è un esempio lampante dell’attività quotidiana svolta dal nostro Servizio Veterinario. Un lavoro di enorme impegno e grande professionalità, in questo caso volto a salvare e reinserire in natura questi due esemplari. Tante altre volte al servizio di altri animali selvatici o randagi, spesso vittime di incidenti legati ad attività umane. Non è la prima volta che questi animali vengono rimessi in libertà nel Real Bosco di Capodimonte, un luogo straordinario dove queste specie possono riprendere serenamente la propria vita».
Sylvain Bellenger, direttore generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte evidenzia che «Il Bosco di Capodimonte non è solo un giardino storico. La sua straordinaria bellezza va oltre il paesaggio e gli straordinari esemplari botanici che lo rendono un museo botanico: la sua straordinaria estensione, conservata nei secoli, lo rende un bosco naturale che deve la sua sopravvivenza alla meticolosa attenzione al sottobosco, all’irrigazione
attenta e alla cura della biodiversità che ha permesso il ritorno di una fioritura perduta, di insetti spariti e quindi di uccelli. Non siamo gli unici ospiti di questa natura incantata, ma siamo l’unica specie che ha il potere di proteggerla o distruggerla» e, ricorda, che «è anche un mondo brulicante di vita animale che, grazie alla collaborazione con l’ASL Napoli 1 Centro e alla sensibilità del suo direttore, stiamo arricchendo portando uccelli selvatici che sono stati salvati grazie alla segnalazione dei cittadini e l’attività straordinaria del Centro
Recupero Animali Selvatici. Auspico una numerosa partecipazione in occasione della liberazione di questi uccelli, salvati e curati senza che la loro autonomia selvatica sia stata turbata. Ci sono pochi spettacoli più commoventi, più esaltante, di un animale che riacquista la libertà e la natura». L’appuntamento, dunque, è per venerdì 20 ottobre 2023 alle ore 11,00 nell’area antistante l’ingresso del Museo (entrata consigliata
Porta Piccola).

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